Vorrei aprire il blog con una descrizione di quello che ho fatto per creare questo scarnissimo sito web dal look spartano e dai contenuti discutibili.

Intro

Bitbucket + Jekyll + Altervista Questa è la combo di servizi e programmi che ho utilizzato per creare questo sito. Tutti questi programmi per fare una paginetta bianca con 5 righe e un titolo?! Fantastico, no? Esistono un’infinità di strade percorribili per creare un blog, tutte probabilmente più rapide e meno complesse, ma lo scopo di questo blog è quello di mettersi in gioco, scoprire nuovi strumenti e come usarli. “Studiare” è sempre molto bello, ma il metodo che preferisco per imparare qualcosa è quello di mettere tutto in pratica, per gradi magari, ma comunque fare pratica usando piccole idee e spunti (tipo un blog). In questo momento ad esempio gli argomenti in gioco sono:

  • prendere confidenza con git e magari imparare a gestirlo in autonomia;
  • usare jekyll per creare rapidamente siti statici senza troppi fronzoli;
  • esplorare le potenzialità di docker.

Tre mondi. Ma andiamo per gradi.

Jekyll

Jekyll è un software di generazioni di siti statici che ho conosciuto qualche anno fa. Dopo aver “creato” un sito web in WordPress e combattuto non poco per far funzionare tutto come dicevo io nel modo più semplice possibile, ho scoperto per caso l’esistenza di questo programma. Alla luce dell’esperienza con WordPress non ho potuto fare altro che apprezzarne le potenzialità e la leggerezza.

Git (Bitbucket)

Una delle cose che mi sono sempre rimproverato in questi anni è il non saper usare git. Vuoi per pigrizia, vuoi perché in teoria basta leggere il sommario di git for dummies per diventare esperti, vuoi perché non ho mai avuto la necessita di usarlo, morale della favola non so usarlo. Pensavo fosse arrivato il momento di imparare, così ho pensato a cosa avrei potuto gestire con un software di versioning. Scrivere programmi in C o caricare programmi vari (soprattutto per Arduino) sviluppati in passato poteva essere una buona idea e anche tenere un blog dove scrivere appunti e documentazione (purtroppo mai scritta) poteva essere una buona idea. Avevo già un account Bitbucket e per fortuna ho deciso di usarlo perché al suo interno nasconde servizi davvero ottimi.

Docker

Non ne so nulla. Lo conoscevo vagamente per sentito dire perché pare sia il futuro, ora che ho capito di cosa si tratta sono abbastanza d’accordo con questa affermazione. Inutile ripetere cose che trovate espresse in maniera molto più chiara su Wikipedia o sul sito ufficiale di Docker, rischierei di essere solo vago e impreciso. L’occasione per conoscerlo mi è stata data da Bitbucket Pipelines, un servizio di Bitbucket che permette di fare le build di un progetto direttamente dal repository, nel mio caso ad esempio mi permette di lanciare i comandi Jekyll per creare il sito web e per sincronizzarlo su un servizio di hosting esterno, ma le potenzialità sono davvero immense.

La prima scelta era stata GitHub che con GitHub Pages unisce in un solo servizio git jekyll e un dominio di comodo senza pretese. Ma le cose semplici non ci piacciono, quindi ho preferito farmi del male ricreando la stessa suite di tool su bitbucket e usando un dominio free di Altervista. In realtà è stata proprio questa scelta malsana a farmi scoprire Docker, e per riconoscenza ho deciso di continuare per questa via, nonostante a un primo sguardo (e forse anche a sguardi successivi) non ci sia nessun vantaggio.

Nel prossimo post elencherò i passi fatti per mettere su questo sistemino, giuro che ci saranno molte meno chiacchiere.